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La storia della cartiera
La Cartiera vede la sua origine in pieno XV secolo, durante il Rinascimento Faentino, in una luogo perfetto per i suoi corsi d'acqua di cui sono ancora visibili le vestigia delle canalizzazioni.
L'edificio, come svela il suo nome, fu deputato sin da 1464 alla produzione di carta, ospitando nel corso del tempo mastri cartai sino al XVIII secolo, seguendo alterne vicende di immobilità ed espansione, sino all'ultimo passaggio di proprietà nel 1764 che portò la Cartiera a vendere carta su tutto il territorio italiano.
Il susseguirsi degli eventi vedono la cartiera indossare poi diverse vesti, da mulino a magazzino per il grano, funzione che assolve sino alla fine del 1800, sino alla riconversione dell'edifico in impianto di produzione di energia elettrica.
I tentativi di ricavare dall'edificio una centrale elettrica moderna prima e gli sfregi subiti durante la guerra poi (di cui sono ancora visibili i segni all'interno dell'edificio) portano lentamente ad un lento abbandono della cartiera, sino alla seconda metà del Novecento.
Nel 2002 il maestro ceramista Goffredo Gaeta decide di avviare un'opera di ristrutturazione scientifica del luogo, avendo cura di mantenerne sia la struttura originaria che le testimonianze di archeologia industriale, introducendo nel contempo alcune migliorie, come l'introduzione di infrastrutture che consentano la fruizione dell'edificio anche a chi affetto da difficoltà motorie, più vicine alla sensibilità del nostro vivere contemporaneo.
Ad oggi le mura di questo edificio storico ospitano il centro d'arte che ne prende il nome, offre spazi espositivi e al suo interno sono organizzate mostre artistiche ed eventi, attirando a sé studenti, appassionati d'arte e di architettura.
I ballatoi in ferro battuto, le decorazioni esterne, le canalizzazioni suggestive, sono tutti particolari che la storia di questo affascinate edificio offre ancora adesso ai suoi ospiti accompagnandoli durante la loro visita.
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