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Cosa fare dopo

Da vedere a Faenza:
Piazza della Libertà - Piazza del Popolo
Nella Piazza della Libertà: la Cattedrale del XV sec., disegnata da Giuliano da Maiano , con a fianco la fontana realizzata nel sec. XVII su progetto di D.Paganelli e la seicentesca Torre Civica che introduce alla porticata Piazza del Popolo.
Qui: il Palazzo del Podestà ed il Palazzo Municipale, già reggia dei Manfredi, da cui si accede alla Corte della Molinella sulla quale dà il Teatro Masini (1780-1788). Dietro la Cattedrale: il Palazzo Episcopale (XII sec.).


Museo Internazionale delle Ceramiche
E' uno dei più importanti nel mondo, presenta la produzione ceramica di Faenza, di tutte le regioni italiane e di numerosi Paesi , nelle due grandi collezioni antica e moderna. La sezione più importante è quella dedicata alla ceramica faentina, ricca di capolavori, dall'epoca romana sino ai giorni nostri. Il Museo, presenta numerose opere di ceramica moderna realizzate da Picasso, Matisse, Chagall, Cocteau, Lèger e da altri famosi protagonisti dell'arte del XX secolo.


Palazzo del Podestà
Antica residenza della Magistratura Comunale, oggi sala culturale polivalente.


Biblioteca Comunale
D'origine napoleonica, possiede circa 400.000 volumi, alcuni di notevole pregio bibliografico provenienti da nobili famiglie, conventi e corporazioni religiose.


Archivio di Stato
Conserva la più ampia documentazione della storia della città. Il documento più antico è una pergamena del 979.


Palazzo Milzetti
Considerato una delle più rilevanti espressioni architettoniche dell'età neoclassica italiana (1792-1805), presenta all'interno un ricco apparato decorativo a tempera, completato da decorazioni in stucco.


Pinacoteca Comunale
Offre un'ampia panoramica della produzione artistica faentina ed italiana del sec.XIII al sec.XIX. Opere di Donatello, M.Palmezzano, C.Cignani, D.Dossi, e altri maestri.


Palazzo delle Esposizioni
Ospita le manifestazioni internazionali della Ceramica d'arte e le più prestigiose mostre d'arte e di cultura.


Museo Civico di Scienze Naturali
Comprende tre sezioni: ornitologia, entomologia, paleonntologia e speleologia.


Centro Fieristico Provinciale
Ospita le più importanti fiere della provincia, come la Fiera dell'Agricoltura.


Da vedere a Brisighella:
Antica Via "degli Asini" o del Borgo
Caratteristica strada sopraelevata, coperta, illuminata da mezzi archi di differente ampiezza, unica al mondo. Nei secoli XII e XIII fu baluardo di difesa per la retrostante cittadella medioevale. Con molta probabilità congiungeva la Porta Gabalo (o delle Gabelle) con Porta Bonfante (o Porta Buonfante). Lo storico assedio dell’anno 1467 da parte del Duca di Urbino sortì esito negativo, in quanto da questi mezzi archi anche i valligiani organizzarono eroica resistenza, sconfiggendo l’assalitore.
In seguito questa via sopraelevata divenne centro di famiglie di birocciai che traevano il loro sostentamento dalle cave del gesso nella valle retrostante l’antico abitato. Questi lavoratori del gesso avevano le stalle (“cameroni”) per le loro bestie di fronte agli archi, mentre le loro abitazioni erano poste nel piano superiore.
I carri da trasporto (birocce) erano collocati invece nella piazza sottostante. Oggi questo caratteristico e storico percorso, riportato a primitiva bellezza, completato di recente dal retrostante sentiero panoramico alle falde della Torre dell’Orologio, rappresenta una forte attrazione turistica per i tanti visitatori.



Santuario del Monticino
Santuario di antica tradizione mariana, il cui complesso architettonico risale al XVIII secolo. Posto sul terzo colle di Brisighella, un tempo noto come “Cozzolo” o “Calvario”, offre una splendida visione del centro sottostante e dell’intera Valle del Lamone, fino ai confini della Toscana.
Il Santuario, costruito sul gesso, con l’interno ad una sola navata, presenta nel presbiterio affreschi dovuti all’opera del pittore faentino Savino Lega (sec. XIX).
Aperto tutti i giorni.


La Collegiata
La Chiesa, dedicata a San Michele Arcangelo, fu ultimata nel 1697 ed è situata in Piazza Carducci. La facciata originale è stata modificata di recente. Da rilevare il portale in bronzo, opera dello scultore Angelo Biancini, su disegno di Antonio Savioli. All’interno si possono ammirare: un crocifisso scolpito in legno d’olivo, del secolo XVI, notevole per la forza espressiva del Cristo e l’altare in stile neo-barocco (scagliola policroma) dedicato alla Madonna delle Grazie, la cui stupenda immagine (tavola lignea) è attribuita a certi pittori Mingarelli nel 1410 circa.
All’interno (Cappella del Sacramento) due pannelli in bronzo, sempre opera del Biancini in onore dei due fratelli Cardinali Gaetano e Amleto Cicognani.
Oggi la Collegiata, nella cosidetta ex cappella di S.Antonio, conserva una magnifica tavola del pittore forlivese Marco Palmezzano (sec. XVI) proveniente dall’antica Pieve di Rontana, che rappresenta l’adorazione dei Magi. Il tutto è completato da una lunetta, sempre dello stesso autore, con la scena di “Gesù fra i dottori nel tempio”, tema trattato raramente nella storia della pittura.
La chiesa è aperta tutti i giorni dalle 8,30 alle 18,30


Parco delle Rimembranze
Ideato da Giuseppe Ugonia, il parco fu realizzato in memoria dei caduti della Prima Guerra Mondiale. Di notevole rilievo la scultura in bronzo di Domenico Rambelli (1886-1972) nota come ‘Fante che dorme’ collocata nel 1927, considerata una delle opere più significative dell’artista faentino che la critica ufficiale, oggi, sta giustamente rivalutando. Negli anni cinquanta è stata costruita la monumentale fontana della “Palla”, su disegno di G. Padovani.


L'Osservanza
La Chiesa, dedicata a Santa Maria degli Angeli, risale al 1525; è situata lungo la strada che porta a Firenze. All’interno vi sono conservate alcune pregevoli ceramiche di validi artisti e una pietà di Giuseppe Rosetti, detto il Mutino (1864-1939).
La navata della chiesa è ricca di stucchi del 1634. Sull’altare maggiore una magnifica tavola firmata dal Palmezzano. La cancellata e il lampadario (sec. XX), del terzo altare di destra, sono opere pregevoli in ferro battuto di Eugenio Baldi (1895-1948) di Brisighella, le tempere sono di Giuseppe Ugonia (1881-1944).


Rocca Manfrediana e Veneziana
Sorge su uno dei tre pinnacoli rocciosi che dominano il borgo. Il complesso di questa fortezza si compone del cosiddetto “Torrione Veneziano” (sec. XVI) e dell’antico “Torricino”, che risale al 1300, costruito per volere della famiglia Manfredi di Faenza.
Oggi riportato a nuovo splendore per continui e qualificati restauri, costituisce un pregevole esempio dell’arte militare del Medioevo. Attualmente è sede del Museo della Civiltà Contadina. Oggi questa storica fortezza, sorta a salvaguardia di una intera vallata, con caratteristiche difensive dei secoli XV-XVI, attira il visitatore che dai suoi spalti può visivamente spaziare lontano e, forse, rivivere epoche passate, quando la vita presentava aspetti completamente diversi da quelli attuali.